Col termine Rinascimento intendiamo quel periodo della storia dell’Europa collocabile tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna, ovvero quell'epoca fissata tra la metà del XV sec. e la fine del XVI.
Come dice il termine stesso, questo periodo fu una vera e propria rinascita: si assistette infatti ad una grande fioritura della vita culturale, delle manifestazioni artistico-letterarie in generale, e della scienza. Il modello che spesso si volle seguire fu quello della Grecia e della Roma antica, grazie anche alle riscoperta di vari testi antichi, conservati nei principali monasteri europei, testi che agirono da nuovo stimolo e incoraggiarono tutta una serie di nuovi studi ed invenzioni.
Il tema fondamentale della nuova cultura fu l’affermazione della centralità dell’uomo nell’ordine universale della creazione. Quindi il Rinascimento è anche una netta opposizione al Medioevo (identificato spesso come “periodo buio“), dove si aveva una vera e propria svalutazione dell’uomo a favore del trascendente e dello spirituale-magico.
Il Rinascimento come dicevamo vide l’affermarsi di un nuovo ideale di vita e di un grande rifiorire delle belle arti. Questo profondo rinnovamento culturale iniziò in Italia, e precisamente a Firenze, per poi diffondersi in tutta Europa. In un secondo momento invece sarà Roma il centro indiscusso dell’arte grazie soprattutto a celebri artisti quali Michelangelo e Raffaello. E nel corso del '400 la figura dell’artista assunse sempre più quella dell’intellettuale.
Come dice il termine stesso, questo periodo fu una vera e propria rinascita: si assistette infatti ad una grande fioritura della vita culturale, delle manifestazioni artistico-letterarie in generale, e della scienza. Il modello che spesso si volle seguire fu quello della Grecia e della Roma antica, grazie anche alle riscoperta di vari testi antichi, conservati nei principali monasteri europei, testi che agirono da nuovo stimolo e incoraggiarono tutta una serie di nuovi studi ed invenzioni.
Il tema fondamentale della nuova cultura fu l’affermazione della centralità dell’uomo nell’ordine universale della creazione. Quindi il Rinascimento è anche una netta opposizione al Medioevo (identificato spesso come “periodo buio“), dove si aveva una vera e propria svalutazione dell’uomo a favore del trascendente e dello spirituale-magico.
Il Rinascimento come dicevamo vide l’affermarsi di un nuovo ideale di vita e di un grande rifiorire delle belle arti. Questo profondo rinnovamento culturale iniziò in Italia, e precisamente a Firenze, per poi diffondersi in tutta Europa. In un secondo momento invece sarà Roma il centro indiscusso dell’arte grazie soprattutto a celebri artisti quali Michelangelo e Raffaello. E nel corso del '400 la figura dell’artista assunse sempre più quella dell’intellettuale.
Ma mentre nelle epoche precedenti gli intellettuali vecchio stampo potevano trovare nelle università il luogo dove esercitare la loro ricerca di conoscenza, lo stesso non avveniva per gli artisti. Mentre ora il principale luogo di incontro, scambio di idee, relazioni, opinioni è la corte, dove per corte si intende, oltre al luogo fisico, l’insieme delle personalità che affiancano il “principe rinascimentale” nel governare. Il principe dunque si avvaleva di questo gruppo di intellettuali, e li manteneva (vitto e alloggio) nel proprio palazzo, fenomeno questo è noto come mecenatismo: per il magnate ospitare artisti era motivo di orgoglio e di vanto nei confronti delle corti degli altri principi.
Politicamente l’Italia, in quegli anni, era divisa in tanti piccoli stati, più o meno autonomi, nei quali il governo e la cultura ruotavano intorno ad una famiglia o, comunque, intorno ad un gruppo oligarchico. Avveniva a Firenze con i Medici, a Urbino con i Montefeltro, a Mantova con i Gonzaga, a Ferrara con gli Este, a Milano con i Visconti e poi con gli Sforza, e così via.
Anche a Roma, dopo il ritorno del Papa dal periodo avignonese, conclusosi nel 1377, la sua residenza prese sempre più l’aspetto di una corte principesca, ed anche il Papa stesso ebbe spesso un rapporto diretto di mecenatismo con gli artisti.
Al Sud invece fu la conquista del Regno delle Due Sicilie da parte di Alfonso d’Aragona nel 1442 ad inaugurare una eccezionale stagione artistica, soprattutto a Napoli.
La nuova situazione determinò un’evoluzione precisa della figura dell’artista: non più l’artigiano che viveva soprattutto nella sua bottega o nei cantieri, ma un personaggio di corte, a contatto con letterati, matematici, condottieri, politici e così via. Questa evoluzione, da un lato diede nuovi impulsi e significati all’opera dell’artista, dall’altro accelerò la sua ascesa sociale: ora l’artista è un personaggio ricercato e acclamato. Dunque la nuova situazione che si crea in Italia già nella seconda metà del '400 è molto dinamica: gli artisti viaggiano per la penisola ed anche oltre, fungendo da veicolo della nuova concezione d’arte che andava maturando. I maggiori centri artistici italiani furono Roma, Venezia, e soprattutto Firenze, grazie al mecenatismo di Lorenzo de’ Medici (non a caso chiamato Lorenzo Il Magnifico) alla cui corte si formarono e si incentrarono le maggiori personalità artistiche del Rinascimento italiano.
Politicamente l’Italia, in quegli anni, era divisa in tanti piccoli stati, più o meno autonomi, nei quali il governo e la cultura ruotavano intorno ad una famiglia o, comunque, intorno ad un gruppo oligarchico. Avveniva a Firenze con i Medici, a Urbino con i Montefeltro, a Mantova con i Gonzaga, a Ferrara con gli Este, a Milano con i Visconti e poi con gli Sforza, e così via.
Anche a Roma, dopo il ritorno del Papa dal periodo avignonese, conclusosi nel 1377, la sua residenza prese sempre più l’aspetto di una corte principesca, ed anche il Papa stesso ebbe spesso un rapporto diretto di mecenatismo con gli artisti.
Al Sud invece fu la conquista del Regno delle Due Sicilie da parte di Alfonso d’Aragona nel 1442 ad inaugurare una eccezionale stagione artistica, soprattutto a Napoli.
La nuova situazione determinò un’evoluzione precisa della figura dell’artista: non più l’artigiano che viveva soprattutto nella sua bottega o nei cantieri, ma un personaggio di corte, a contatto con letterati, matematici, condottieri, politici e così via. Questa evoluzione, da un lato diede nuovi impulsi e significati all’opera dell’artista, dall’altro accelerò la sua ascesa sociale: ora l’artista è un personaggio ricercato e acclamato. Dunque la nuova situazione che si crea in Italia già nella seconda metà del '400 è molto dinamica: gli artisti viaggiano per la penisola ed anche oltre, fungendo da veicolo della nuova concezione d’arte che andava maturando. I maggiori centri artistici italiani furono Roma, Venezia, e soprattutto Firenze, grazie al mecenatismo di Lorenzo de’ Medici (non a caso chiamato Lorenzo Il Magnifico) alla cui corte si formarono e si incentrarono le maggiori personalità artistiche del Rinascimento italiano.

2 commenti:
Questo si che è un blog serio!
Devo concordare con Armando sulla serietà del blog in questione
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